Aprile 2020

In questo tempo di quarantena la preghiera è un mezzo per sentirci più vicini e chiedere al Signore, oltre al dono delle vocazioni, la salute per tutti, il sostegno per quanti sono ammalati, la forza per chi è in prima linea nel fronteggiare il virus.
In questa giornata offriamo la nostra preghiera e le nostre azioni per le vocazioni al sacerdozio. Chiediamo al Padre, fonte della vita e di ogni vocazione che i giovani si interroghino sulla possibilità di donare, con generosità, la loro vita per il servizio dei fratelli e che i ministri ordinati, nelle loro comunità trovino sostegno, accoglienza e la possibilità di essere fratello e padre di quanti gli sono affidati. Che possano mostrare il volto d’amore del Padre a quanti sono mandati e siano testimoni della gioia di aver incontrato il Signore della vita.

PREGHIAMO

Dio di bontà e di misericordia,
che ci chiedi di collaborare alla tua opera di salvezza
manda numerosi e santi operai per la tua vigna,
perché alla tua Chiesa non manchino mai annunciatori coraggiosi del Vangelo,
sacerdoti che ti offrano anche con la vita il sacrificio dell’Eucarestia
e che quali segni splendenti di Cristo buon pastore,
guidino il tuo popolo sulle strade della carità.
Manda il tuo Spirito Santo a rinfrancare il cuore dei giovani,
perché abbiano il coraggio di dirti sì quando li chiami al servizio dei fratelli,
la perseveranza nel seguire Gesù anche sulla via della croce
e la gioia grande di essere nel mondo testimoni del tuo amore.
O Maria, Madre dei sacerdoti, dona a tutti i membri della Chiesa pisana
la tua stessa fedeltà per testimoniare a tutti
la gioia che nasce dall’incontro con Cristo che vive e regna nei secoli in eterno. Amen.

+Giovanni Paolo Benotto

IN ASCOLTO DELLA PAROLA

Dal Vangelo secondo Giovanni (8,51-59)

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, lamia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant’anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio.

PER ENTRARE NELLA PAROLA
(spunti di riflessione)

Il brano che oggi la liturgia ci invita a meditare, ancora una volta, mette in opposizione Gesù e i suoi ascoltatori. Ma le parole di Gesù, forse, anche a noi appaiono stonate: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”. Ma cosa dici Signore? Ogni giorno facciamo esperienza della morte che ci separa dai nostri cari e talvolta ci fa dubitare della bontà e giustizia di Dio. Però se ci fermiamo un attimo a riflettere e attiviamo la memoria biblica possiamo sentir risuonare dentro di noi le parole: “vi è stato detto da Dio: «Io non sono il Dio dei morti, ma dei vivi»” (cf Mt 22,32). E ancora: “le parole che vi ho dette sono spirito e vita” (cf Gv 6,63). Il Signore continua a ripetere che ci ama e ci dona la vita eterna che non esclude, nel tempo della vita terrena, il dolore e la morte ma ci rassicura continuamente che l’ultima parola non della morte! I presbiteri, attraverso il loro ministero ci spalancano, fin d’ora panorami d’eternità: attraverso la celebrazione dei sacramenti… la messa, la riconciliazione sono momenti di grazia di cui poter usufruire tutti i giorni e insieme alla preghiera personale, ci permettono di poter gustare un assaggio della relazione del Padre con il Figlio, relazione a cui siamo chiamati anche noi. Nella fatica del quotidiano, nel dubbio della fede, ricorriamo alla Parola; la Bibbia è una lunga “lettera” con cui Dio non si stanca mai di ricordarci il suo amore e la sua alleanza con noi e che non ci lascia mai soli.

Preghiamo
PADRE NOSTRO

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